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Previsioni sui treasury

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I treasuries sono previsti in calo nel primo semestre del 2016, con aumenti dei rendimenti moderati sulla speculazione della politica monetaria con oggetto la normalizzazione della Federal Reserve, che si rivelerà più graduale a dispetto dei piani delle altre banche centrali. La stima mediana degli strateghi e degli economisti interpellati da Bloomberg mostra il rendimento del Tesoro a 10 anni che sale al 2,55 per cento in sei mesi dal suo livello di 2,27 per cento questo oggi. Il rendimento sulla nota di due anni, la sicurezza mostrata a più breve scadenza più strettamente legata alle prospettive per la politica della Fed, salirà all’ 1,33 per cento entro la fine del mese di giugno, che sarebbe ancora più alta dal 2008, dall’ 1,05 per cento.

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A picco procedono invece i prezzi del petrolio e un dollaro forte ha ridotto le pressioni al rialzo sui prezzi negli Stati Uniti, dove i segni sul contrasto della forza economica con la crescita indebolita di Cina ed Europa mostrano una situazione di difficile lettura.


In attesa di inflazione e l’effetto sui Treasury

obligazioni, Treasury, Treasury, TreasuryI forecasters hanno ripetutamente aspettato i rendimenti più elevati negli ultimi anni, infati la Fed finalmente aveva sancito l’avvicinarsi alla stretta monetaria, solo per essere smentita, di fatto i rendimenti sono scesi o rimasti bassi. I Forecasters hanno abbassato le stime nel 2015, per  le banche centrali mondiali aggiunte allo stimolo mentre la per Cina e il rallentamento della sua economia sono precipitate, i prezzi delle materie prime e per l’inflazione sono ostacolate dalla tappatura dei rendimenti. I trader su i derivati ​​con sottostante i tassi di interesse, vedono il tasso sui fed funds a circa lo 0,94 per cento alla fine del 2016, a fronte delle prospettive mediane dei funzionari delle banche centrali che prevedono i rendimenti verso lo 1.375 per cento.

La crescita economica statunitense, che ha rallentato ad un tasso annualizzato del 2,1 per cento nel terzo trimestre del 2015, ha previsto secondo gli economisti un aumento del 2,5 per cento per tutti i mesi del 2015 rimanendo allo stesso ritmo nel 2016, secondo un sondaggio di Bloomberg fra un paniere di 81 economisti. In mezzo a questa crescita tiepida, l’inflazione è stata ad un livello inferiore all’obiettivo del 2 per cento della Fed per più di tre anni, con il calibro preferito della banca centrale in aumento dello 0,4 per cento nei 12 mesi conclusi a novembre.




“Non stiamo facendo azioni ulteriori su tutti i cilindri dal punto di vista economico ancora”, ha detto Buchta, che ha trascorso vent’anni a Bear Stearns Cos fino al suo acquisto nel 2008 da parte di JPMorgan Chase & Co. Ogni volta che la Fed ha alzato i tassi nel corso degli ultimi quattro decenni, scommettendo sul fatto che il tesoro avrebbe sovraperformato il debito a breve termine ha dimostrato di essere un grande vincitore , portando profitto per le casse nazionali.
Fonte Bloomberg