Matthias Mueller ha spinto il consiglio di Volkswagen AG ad andare avanti con una riorganizzazione che contriburà a definire di nuovo la casa automobilistica coinvolta in uno scandalo sull’emissioni inquinanti truccate, infatti il nuovo leader cerca di mettere la sua impronta sulla società. L’ex capo della Porsche ha voluto una nuova strategia all’ordine del giorno per la riunione di venerdì a Wolfsburg, in Germania. La Volkswagen aveva lo scopo di tenersi fuori da una riorganizzazione volta a snellire il processo decisionale. Ma Mueller, che aveva assistito il suo predecessore Martin Winterkorn, non voleva aspettare per iniziare a fare i cambiamenti.

La Volkswagen ha annunciato venerdì che darà più autorità ai singoli marchi, al contrario del passato dove le strutture centralizzate tenevano le decisioni chiave a Wolfsburg e facevano quadrato interno al presidente del consiglio . L’annuncio ha coronato una settimana tumultuosa dopo che la società ha ammesso di aver truccato alcuni motori diesel e di aver barato sulle prove di emissione inquinanti. La rivelazione è costata alla società 20 miliardi di euro (22,4 miliardi) in valore di mercato e ha spinto Winterkorn a dimettersi. L’incontro di venerdì, che ha avuto luogo in un edificio di nuova costruzione dentro lo stabilimento principale della Volkswagen è durato quasi un’intero giorno.
Volkswagen e la holding di Porsche
Mueller ha promesso di fare quello che serve per ristabire l’azienda e la sua reputazione ridotta in brandelli. La sua missione ha fatto eco a Osterloh, che ha affermato che la società ha bisogno di una nuova cultura d’impresa, più inclusiva ed evitare che venfano nascosti i problemi. Huber ha chiamato la crisi una “catastrofe politica e morale.” Tuttavia, l’autorità di Mueller non è assoluta. Winterkorn rimane CEO di Porsche Automobil Holding SE e azionista dominante di Volkswagen. Il veicolo di investimento della famiglia Porsche sabato a rafforzato il controllo della casa automobilistica con l’acquisto di azioni detenute da Suzuki Motor Corp. L’acquisto aumenta la partecipazione della famiglia in VW al 52,2 per cento dal precedente 50,7 per cento.
Fonte Bloomberg
