Con Sentenza n.11895/2017 la Corte di Cassazione afferma l’essenzialità “dell’audizione orale” nel procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ne faccia espressamente richiesta, anche nei casi in cui quest’ultimo eserciti contestualmente il suo diritto di difesa tramite giustificazione scritte.
I giudici della Suprema Corte evidenziano come il diritto alla difesa del lavoratore, disciplinato dall’art.7 del L. 300/70, deve essere esercitato tramite audizione nel caso in cui ne faccia richiesta entro il termine indicato dalla legge di 5 giorni ( o termine superiore come indicato dai CCNL di riferimento) anche nel caso di presenza di giustificazioni scritte “ampie e potenzialmente esaustive”.
La richiesta dell’adizione orale da parte del lavoratore risponde al diritto di poter integrare le giustificazioni già presentate che non ritiene esaustive.
Il datore di lavoro che intenda adottare un provvedimento disciplinare non può omettere di ascoltare il lavoratore quando questi ne faccia richiesta nei termini della legge.
La stessa Suprema Corte, in altre decisioni, evidenzia come nei casi in cui la non preventiva audizione del dipendente non pregiudica la legittimità del licenziamento, nel caso in cui la richiesta di audizione sia pretestuosa, utile solamente a dilatare i tempi in quel caso non risponde al reale esercizio del diritto alla difesa.