I prezzi negli Stati Uniti del petrolio sono scesi di circa il 5 per cento questo venerdì dopo che le imprese americane di energia hanno tagliato la produzione delle piattaforme petrolifere per la terza settimana consecutiva, i dati hanno mostrato venerdì, un segno più recente sulla debolezza dei prezzi del greggio che stava causando ai trivellatori non pochi guai. Il calo arriva a fronte delle crescenti preoccupazioni sulle prospettive per la domanda di energia. La banca centrale statunitense ha messo in guardia sulla salute dell’economia globale; i segnali ribassisti insistono sui produttori di greggio più grandi del mondo, sostenendo che avrebbero mantenuto il pompaggio ad alti livelli. I Drillers ha rimosso otto impianti nella settimana appena conclusa il 18 settembre, portando il conteggio totale fino a 644, dopo il taglio di 23 impianti di perforazione nelle precedenti due settimane, questi dati sono pervenuti dalla società di servizi petroliferi Baker Hughes Inc che lo riferisce in un suo rapporto pubblicato in questa settimana.
Tali riduzioni ha segnato che le aziende energetiche sono state già colpite nel mese di luglio e agosto, dopo che alcuni trivellatori avevano annunciato attraverso comunicati il programma di aggiungere piattaforme tra maggio e giugno, quando negli Stati Uniti i futures del greggio in media si aggiravano sui $ 60 al barile. La US West Texas Intermediate (WTI) attesta i futures del greggio su prezzi abbastanza stabilì intorno al 4,7 per cento a 44,68 $ al barile. Il Brent è sceso 1,80 $, pari a circa il 4 per cento, a $ 47 al barile.
I prezzi del petrolio negli Stati Uniti, tuttavia, sono stati in media sui 46 $ al barile finora questa settimana, un pò al rialzo rispetto alla media della scorsa settimana che si aggiravano intorno ai $ 45. In risposta al calo dei prezzi, la produzione di petrolio degli Stati Uniti è diminuita nel corso degli ultime settimane con una produzione di circa 9,1 milioni di barili al giorno; la settimana scorsa è passata da una media di 9,6 milioni di barili al giorno da fine maggio a metà luglio, la più alta dal 1970, secondo i dati del governo statunitense.
Fonte CNBC
