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Tasso d’interesse cinese: terzo taglio consecutivo

tasso d'interesse,tasso d'interesseIl Tasso di interesse bancario è stato tagliato dalla banca popolare della Cina per la terza volta in sei mesi come stimolo di ​​sostegno ad una economia alle prese con un eccesso di debito e in bolla immobiliare. La Banca centrale della Cina ha ridotto il tasso sui prestiti a un anno di 0,25 punti percentuali al 5,1 per cento e ha tagliato il tasso sui depositi di un anno di pari importo al 2,25 per cento lunedì scorso. Questo è un altro passo per liberare i tassi di interesse, la banca centrale farà anche aumentare il limite di quello che le banche possono pagare ai risparmiatori sui propri interessi.

L’inflazione è rimasta modesta e le esportazioni e le importazioni, sono scivolate nel mese di aprile, sottolineando la lotta dell’economia per il target del 2015,  promosso dal premier Li Keqiang, in cui la crescita del paese sfiori circa il 7 per cento. Tuttavia con il capitale che fluisce all’estero e con gli enti locali coinvolti in un complesso lavoro di pulizia sul debito pubblico, gli economisti prevedono un ulteriore allentamento.

 “L’economia richiede notevoli stimoli per rimettersi in piedi“, ha detto Frederic Neumann, co-responsabile della ricerca economica asiatica di Hong Kong di HSBC Holdings Plc. “Ma l’allentamento monetario da sola non può fare tutto: la Cina richiede anche una spinta fiscale alla domanda costante.” Le Azioni cinesi sono salite insieme con i titoli azionari in tutta la regione, il tasso d’interesse swap è sceso al livello più basso in quasi tre anni e lo yuan a livello internazionale è diminuito. “La banca centrale ha ancora spazio per usare gli strumenti tradizionali di politica monetaria a seguito del taglio del tasso d’interesse” continua Neumann.

L’ultima riduzione del tasso di interesse aumenta i passi della Cina verso quel percorso di almeno 30 paesi che hanno allentato la politica monetaria quest’anno,infatti i prezzi delle materie prime più bassi danno spazio agli stimoli economici. Esso illustra anche una divergenza di orientamento politico tra le due più grandi economie del mondo, con le previsioni degli analisti americani in cui la Federal Reserve alzerà i costi del prestito alla fine di quest’anno per la prima volta dal 2006.

Fonte: Bloomberg