Argomento fondamentale quando si impara a fare trading è conoscere il significato di rischio e successivamente saperlo gestire. Aprire posizioni a mercato senza sapere concetti come size, calcolo del rischio, profittabilità e come applicarli indipendentemente dalle tecniche usate vuol dire esporsi alla probabilità di bruciare il conto a breve. Quanto saper gestire correttamente il rischio può cambiare le sorti dell’ andamento dell’ equity di un trader? E’ più importante possedere bene la tecnica o essere bravi nell’analisi tecnica oppure meglio un buon risk management? Vedremo di capire questi punti nelle prossime righe in base alle statistiche condite da un po’ della mia esperienza personale.
Prima chiariamo il concetto di rischio e alcune considerazioni su come applicarlo ai grafici.
Gestione del rischio: il rapporto rischio / rendimento
Non tutte le tecniche di forex trading hanno una percentuale di riuscita del cento percento, anzi, praticamente nessuna (se la dovessi conoscere chiamami 🙂 ). Ed in questo esercizio di probabilità, al di là della corretta applicazione di una tecnica, sono due le componenti che fanno pendere la bilancia a nostro favore.
Un buon money management ed un corretto rapporto rischio – rendimento.
Questo concetto, forse familiare per i traders più esperti, non è poi così banale soprattutto per quegli operatori che spinti dalla propria voglia di profitti, aprono qualsiasi trade la loro tecnica gli indichi.
Una situazione di questo tipo permette di superare con minore angoscia le fasi di drowdown qual ora dovessero presentarsi avendo a favore una cifra economica guadagnata da un rapporto R/R positivamente rivolto a favore del trader.
Gestione del rischio: il money management
Assieme al possibile rendimento di un trade, ciò che permette al conto di un trader di vivere a lungo e che fa sempre parte della gestione del rischio, è il calcolo della size. Ovvero che dimensione delle posizioni si entra a mercato.
In Professione Forex abbiamo una regola: non superare il 2% dell’equity nel calcolare la size quando si entra a mercato. Una corretto money management basato su questo presupposto, permette di fronteggiare abbastanza allegramente gli stop loss fisiologici di una tecnica.
Inoltre, abbinato al buon rapporto rischio – rendimento, il corretto money management non solo tende a proteggere l’equity ma le permette di recuperare le perdite riportando la curva in profitto.
I rischi in queste fasi sono principalmente due. O si va a modificare la tecnica usata dopo un certo numero di SL consecutivi, vanificando il lavoro magari svolto si lì, perché poi si danneggia i periodi più rosei di una tecnica (non permettendole di recuperare e sfalsando il suo rendimento). Oppure si interviene aumentando il rischio per cercare di recuperare le perdite con un solo trade.
I corsisti del percorso di formazione Trader Vincente imparano nel loro percorso anche tecniche di MM avanzato che permettono sia di poter rischiare qualcosa in più nel trading e nello stesso tempo di proteggere in modo adeguato la propria esposizione. Come sempre la disciplina ha la sua importanza in un’attività come quella del trading in cui il trader deve saper fare l’imprenditore e valutare dove i profitti possano ripagarlo dei propri sforzi.
Per comprendere meglio gli effetti di questo aspetto, valutiamo assieme una tecnica che abbia una percentuale di profittabilità del 50%; esito non proprio ottimale per una tecnica di trading. E notiamo come già il solo fatto di mantenere un adeguato R/R possa andare a correggere positivamente l’andamento del conto a fronte anche di un rischio per trade limitato al 2%.
Per ogni curiosità ed opinione in merito all’argomento postate i vostri pensieri e/o le vostre domande qui sotto il post.
