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Il NFP di marzo 2015 è stato un brusco risveglio per il dollaro

Il rapporto sull’occupazione di marzo ha mostrato i segni rivelatori sul settore industriale, che ha mostrato di essere  in forte difficoltà, di conseguenza la più vasta economia del mondo ne sta risentendo l’impatto. La crescita dell’occupazione nel settore privato ha rallentato il suo ritmo, segnalando il suo punto più debole dal dicembre del 2013, l’occupazione, infatti, nel settore manifatturiero ha mostrato una netta contrazione. Alcuni economisti spiegano questo fenomeno fra cui (Bloomberg) con il rafforzamento del dollaro e i problemi relativi all’export e a tutti i cambiamenti climatici che hanno reso difficile il commercio nell’area del pacifico (come annunciato dal baltic index mesi fà).

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Come mostra questo grafico sui NFP degli ultimi anni, si può notare come l’economia americana stia rallentando, e questo può servire come un campanello d’allarme per i politici che sono stati sprezzanti sull’impatto di un del dollaro forte declinando gli effetti sull’export. A dire il vero, questo darà alla Fed meno fiducia che l’economia Americana è pronta a sopportare l’aumento dei tassi preannunciato a giugno.

L’economia statunitense ha aggiunto 126K posti di lavoro non agricoli nel libro paga di marzo, il più lento aumento mensile dal dicembre 2013 (109 K). Il distacco robusto dall mese di febbraio non era apparentemente sostenibile per un’economia che è appena entrata nel suo 70 ° mese di espansione. La media mobile a tre mesi è pari a un più lento, seppur rispettabile, 197K posti di lavoro. Il ritmo di creazione di posti di lavoro febbraio è stato rivisto verso il basso da un aumento di 264k posti di lavoro, da una precedente stima di 295k che a gennaio che è stato rivisto in modo similmente inferiore a 201K da 239K.

Il rallentamento è stato su larga scala, con poche eccezioni. i libri paga privati sono aumentati di soli 129k (contro 264k precedenti) e i lavori pubblci (quelli governativi per intenderci) sono diminuiti a titolo definitivo di 3ooo unità. All’interno dei libri paga privati, i posti di lavoro creati per la produzione di beni sono diminuite da 13k, a 11k. Questo è coerente con un rallentamento nelle industrie produttrici di energia. Nel frattempo, le costruzione e la produzione edile è calata di 1k, mentre in precedenza il settore delle costruzioni era aumentato di 29k unità e quello produttivo di materiali era cresciuto di 1k unità. La contrazione a titolo definitivo si è mostrato nel settore dei beni, dove ha pesato di più sui servizi privati, suggerendo che questo può non essere in grado di rimanere immune da una fabbrica. Anche nei servizi privati, i trasporti ci mostrano una netta contrazione (41k contro i 52k precedenti), insieme al commercio all’ingrosso (6k contro 10k precedenti), insieme al commercio al dettaglio (26k contro 32k precedenti). Questi dati dipingono un’economia che rallenta del tutto. L’unico settore rimasto quasi costante sono i servizi finanziari  che non hanno subito variazioni considerevoli (8k contro 7k), così come lo erano i servizi professionali e legali (40k contro 42k). Tuttavia, quest’ultima categoria è stato sostenuta da un significativo aumento dei servizi di assistenza temporanea (11k contro i precedenti 8k), che potrebbero essere effettivamente un segno di domanda di lavoro più debole.

Fonte dati: Bloomberg